Il Veneto ha una storia vinicola che non si discute. Moltissime aree vocate e dalla grande tradizione produttiva. E la regione che detiene il record italiano nella quantità di vino prodotto: circa 9 milioni di ettolitri l’anno! Il lento scivolare delle gondole nella laguna e l’allegria delle maschere nelle calli veneziane a Carnevale, i vetri colorati di Murano e i merletti di Burano, le città d’arte sono immagini che definiscono il Veneto come miracolo economico del nord-est.
Una breve storia
Intorno al 1000 A.C. l’incontro tra le tecniche colturali dei Veneti e degli Etruschi, fece muovere i primi passi verso la coltivazione della vite, ma furono i romani a dare grande impulso alla produzione e al commercio del vino, grazie alla realizzazione di molti porti fluviali. Dopo le distruzioni dei barbari, i Longobardi furono gli artefici della rinascita della viticoltura e nel Medio Evo i mercanti della Serenissima resero il Vino de Venegia famoso in mezzo mondo. Dopo la devastazione della fillossera del XIX secolo si è deciso di impiantare varietà bordolesi e borgognoni che, unite ai vitigni locali, rendono i vini veneti apprezzati sul panorama internazionale e fanno di questa regione uno dei poli trainanti della viticoltura italiana.
Il clima e il territorio
L’esteso territorio del Veneto presenta un clima temperato subcontinentale, con inverni freddi ed estati calde e afose, ma con l’azione mitigatrice del Mare Adriatico e la protezione dei rilievi delle Alpi dai venti del nord. Le zone più settentrionali e la fascia pedemontana, presentano un clima fresco con abbondanti precipitazioni. I terreni sono molto variegati e permettono ai vitigni di esprimersi su diversi livelli qualitativi. Nei Monti Lessini, tra le provincie di Verona e Vicenza, i terreni sono basaltici e ricchi di ferro, mentre tra Soave e Gambellara, le colline tufacee di origine vulcanica, con importanti affinamenti calcarei, esaltano la versatilità e le note minerali della garganega. Tra Verona, Vicenza e Padova i terreni sabbiosi della pianura sud occidentale donano eleganza ai vini bianchi mentre quelli sabbiosi argillosi sono adatti a produrre vini rossi vivaci e freschi. Il Lago di Garda presenta un clima mediterraneo, con terreni morenico-glaciali della zona di Bardolino, mentre nella Valpolicella, grazie ad arenarie e calcare, si producono vini di spessore e ricchi di colore. Nella pianura di nord-est, suoli ciottolosi e ghiaiosi offrono vini fragranti. Nella Marca Trevigiana i terreni sono argillo-sabbiosi misti a calcare e donano vini freschi e fragranti, mentre nel Montello e verso Breganze, i terreni più ricchi di argilla favoriscono lo sviluppo dei vitigni internazionali per produrre vini strutturati.
I VINI ROSSI DEL VENETO
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Dal 1950, quando venne fondata da Guido Manara, sono passate tre generazioni. Con l’ingresso dei figli Lorenzo, Fabio e Giovanni la cantina ha iniziato a seguire internamente l’intera filiera, dalla vigna alla bottiglia con la tutta la passione che lega questa famiglia alla natura.
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Un approccio artigianale e diretto alla vinificazione, che vuole portare avanti i valori di un’agricoltura sostenibile per il territorio e per le persone che ci lavorano.
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I vitigni e i vini
Il Veneto si pone al primo posto della produzione nazionale. Inoltre, quattro DOC venete sono tra le prime dieci per produzione: Prosecco, Valpolicella, Conegliano Valdobbiadene e Soave. La glera è il vitigno più coltivato, famosissima per il Prosecco. I suoi grappoli grandi, danno vini agili, freschi e piacevoli, con profumi di frutti a polpa bianca e fiori bianchi. Altra uva tanto coltivata è la garganega, che oggi domina tra Soave e Gambellara; le uve offrono ai vini un interessante equilibrio tra estratto, zuccheri, acidi, oltre a gradevoli sfumature di sambuco, frutta matura, fieno. Il verduzzo trevigiano offre vini agrumati ed è coltivato tra Treviso e Venezia. Sempre nel Trevigiano, si coltiva incrocio manzoni e offre vini fruttati e floreali. Il durello si coltiva in provincia di Verona e Vicenza e grazie alla sua versatilità si possono produrre vini fermi e spumanti Metodo Classico e Martinotti. Altri vitigni a bacca bianca coltivati sono: vespaiola, moscato bianco, pinot grigio, pinot bianco, chardonnay e sauvignon. I vitigni a bacca nera risentono fortemente dell’influenza bordolese: il merlot e il cabernet danno vini morbidi fruttati e vegetali, il carmenère offre una buona struttura e un profumo erbaceo. Corvina veronese, corvinone, rondinella sono utilizzati per produrre il famosissimo Amarone della Valpolicella. Tra i vitigni autoctoni spicca il raboso, diffuso nell’area del Piave, dà vini di grande struttura e tannicità, profumati di violetta, marasca e more, spezie e tabacco.
I VINI BIANCHI DEL VENETO
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Il simbolo della cantina è il totem di un asino, animale dedito al lavoro, umile e paziente. Cocciuto come i vignaioli Follador che non insistono anche laddove le condizioni pedoclimatiche rendono difficile la viticoltura.
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Le zone vitivinicole
Il Veneto è la regione più estesa e produttiva del paese, nella quale si possono distinguere alcune macrozone principali: Il Veronese, il Vicentino, il Padovano, la Zona di Venezia e il Trevigiano.
Provincia di Verona
Comprende i vini di Bardolino, Valpolicella e Soave. Il Bardolino Superiore Classico DOCG, primo vino rosso ad ottenere questo riconoscimento nel 2001 e famoso anche all’estero, è un vino che regala sentori di ciliegia e frutti di bosco, oltre che chiodi di garofano, cannella e pepe nero, con un finale ammandorlato. L’Amarone della Valpolicella è un vino che riposa almeno 2 anni in fusti di rovere o barrique, dal colore rosso rubino profondo con riflessi granati. Ampio e intenso, il bouquet libera sentori di viole, rose e fiori appassiti, frutti rossi, noce moscata, tabacco, cannella e tartufo, mentre al palato regala un’elegante trama tannica, ben equilibrato in freschezza e sapidità. Il Soave è un vino caratterizzato da profumi di spiccata personalità vulcanica, a volte con sentori più minerali su uno sfondo di macchia mediterranea e pesca, ananas e kiwi, agrumi e melone. Sempre in questa zona troviamo la denominazione Custoza DOC e Lessini Durello DOC.
Vicentino
E rappresentato dalla coltivazione della Garganega, il vitigno simbolo di Gambellara, che su terreni calcarei e argillosi dà vini di grande qualità. Il Gambellara e il Gambellara Classico DOC sono freschi e delicati, con note di fiori di sambuco e un piacevole finale ammandorlato, mentre il Recioto di Gambellara DOCG, dorato, ricco nei profumi di miele, marzapane, uvetta, marmellata di arance e zucchero candito. Sempre nel vicentino si trova il territorio delle Breganze, dove si coltiva vespaiola, pinot nero e torcolato, che danno vini versatili e di buona struttura. A sud di Vicenza, ci sono i Colli Berici, in cui il vino simbolo è il Tai Rosso che dipana note di ciliegia, lampone e spezie.
Padovano
I Colli Euganei presentano un terreno con un’ottima esposizione e rocce marine sedimentarie marine, calcaree e vulcaniche ricche di acidità, rendono possibile la coltivazione di moltissime uve tra cui Moscato da cui si ottiene Moscato Fior d’Arancio DOCG dall’inconfondibile profumo di zagara. Lo Spumante è dolce e avvolge con una nuvola di aromi citrici. Il Secco regala un bouquet di fiori bianchi, erbe aromatiche ed albicocche, mentre il passito conquista con profumi di frutta candita e miele, fino a note di spezie e smalto. Altri vini ottenuti nel padovano sono Pinello, Serprino, Marzemino e Raboso.
Provincia di Venezia
La provincia di Venezia integra nel suo territorio una denominazione DOCG e cinque DOC della regione Veneto. Il clima di Venezia è di tipo continentale con risvolti mediterranei per la vicinanza del mare che permettono temperature non particolarmente fredde d’inverno né molto calde d’estate. Con il vitigno Tocai friulano viene prodotta la DOCG Lison, un vino bianco dal colore colore giallo paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dal verdognolo al dorato, odore caratteristico, gradevole, dal sapore asciutto, vellutato, con eventuale percezione gradevole di legno. Altre DOC sono: Piave e Venezia. Il primo regala vini rossi caratterizzati da elevata struttura, grande equilibrio fra le diverse componenti e un’elevata morbidezza al palato, mentre la seconda dà vini freschi e fragranti con media struttura.
Trevigiano
Il Trevigiano è la patria del Prosecco, un nome, un marchio e un territorio. Patrimonio Unesco, il territorio è prevalentemente collinare, dove è difficile il lavoro con le macchine, quindi la vendemmia è solo manuale. I suoli sono molto diversi tra loro: marne, argille, arenarie e fanghi creano vini differenti e unici tra loro. Il vitigno più coltivato è la glera, la quale può essere presente in purezza o insieme ad altre varietà a bacca bianca come perera, verdiso e bianchetta trevigiana. Il Prosecco viene vinificato con il famoso Metodo Martinotti, attraverso la rifermentazione in autoclave. I vini si presentano freschi, fragranti e con bollicinie finissime. Altri vini prodotti nel trevigiano sono: Montello Rosso DOCG, Verduzzo e Manzoni Bianco, in purezza.
La gastronomia del Veneto
Legata alla tradizione contadina e marinara, la cucina veneta è molto variegata. Dai cicchetti veneziani come antipasto, per passare ai primi come i bigoli al sugo d’anatra, risotto di brodetto di go e il risotto con il radicchio rosso, mentre i secondi regalano il famoso baccalà alla vicentina con la polenta bianca e la pastissada de caval, carne di cavallo macerata nel vino con spezie e aromi. Tra i dolci troviamo lo squisito bussolà, ciambellone con pinoli e mandorle, la pinza a base di pane raffermo, il mandorlato di Cologna Veneta, il pandoro di Verona e la Fugassa. Tutti questi piatti si sposano perfettamente, a seconda delle loro caratteristiche, con i vini del territorio.